Mi chiamo Licia,
sono nata a Roma ma sono di origini pugliesi e toscane. Vengo da una famiglia un pò all’antica, papà medico e mamma casalinga. Mi sono laureata in architettura e ho subito cominciato a lavorare come libero professionista.
La mia passione per l’artigianato mi accompagna fin da piccola, quando guardavo le mie due nonne ricamare all’uncinetto e cucire con la macchina da cucire a pedale. |
Ho imparato a cucire a macchina a undici anni, da adolescente disegnavo e cucivo i vestiti che indossavo quando uscivo la sera per andare a ballare. Adoravo lo stile dark gothic ma a Roma c’erano solo due negozi che vendevano abbigliamento di questo tipo e molto spesso non trovavo ciò che mi piaceva. Così ho cominciato a cucirmi tutto da sola, riscuotendo successo tra le mie amiche, che hanno cominciato a chiedermi di realizzare qualche pezzo anche per loro. Stessa cosa per gli accessori. All’epoca adoravo i collarini di pelle e le borchiette argentate, ma non era facile trovare qualcosa che mi piacesse e così ho cominciato a realizzare anche i bijoux. Ricordo il mio primo mercatino in un pub, tra metallari e dark, vendetti quasi tutto e decisi di incrementare la produzione. Cominciai a vendere le mie creazioni punk/dark su ebay. Con gli anni sono cambiati i miei gusti e, con loro, anche la mia produzione. Sono tornata ai tessuti colorati e mi sono innamorata dello stile etnico. Ho scoperto e studiato la tecnica dell’ecoprint, la stampa su tessuto dei pigmenti naturalmente presenti nelle foglie e altri elementi botanici e ho deciso di utilizzarla per una parte della mia produzione di abbigliamento e accessori. Stessa cosa per i gioielli. Ho scoperto le proprietà benefiche del rame e ho studiato la tecnica dell’electroforming, che ti permette di rivestire qualsiasi oggetto con questo metallo meraviglioso.
Entrambe le tecniche mi hanno aiutato a riprendere contatto con la natura. Ho poi sentito la necessità di creare un brand un pò più “smart” per la produzione di abbigliamento e accessori con tessuti industriali ed è così che è nato Cappero Design.
Di pari passo al mio percorso da artigiana, sono cambiati tanti altri aspetti della mia vita. Dopo circa dieci anni dalla laurea, nel 2010 ho abbandonato definitivamente il lavoro da architetto, ho avviato una prima attività commerciale nei pressi di un noto mercato di vintage a Roma. Contemporaneamente, ho incrementato la mia presenza nei più importanti mercatini dell’artigianato, facendomi conoscere con il nome Manipuh. Una volta finita l’avventura del “Creative Lab” di via Marruvio, ho portato avanti l’idea di un'associazione culturale che facesse da spazio contenitore a più menti creative e così è nato We Make. Per quattro anni la sede dell’associazione è stata di fronte a San Giovanni. Durante questi quattro anni ho conosciuto Sabrina e, quando l'associazione ha chiuso i battenti, è stato con lei che abbiamo deciso di portare avanti il progetto per un concept store dell’artigianato e di trasformare We Make in una vera e propria attività commerciale. Abbiamo trovato questo bellissimo spazio vicino piazza Re di Roma ed eccoci qui, più motivate che mai a far crescere la nostra impresa.
Entrambe le tecniche mi hanno aiutato a riprendere contatto con la natura. Ho poi sentito la necessità di creare un brand un pò più “smart” per la produzione di abbigliamento e accessori con tessuti industriali ed è così che è nato Cappero Design.
Di pari passo al mio percorso da artigiana, sono cambiati tanti altri aspetti della mia vita. Dopo circa dieci anni dalla laurea, nel 2010 ho abbandonato definitivamente il lavoro da architetto, ho avviato una prima attività commerciale nei pressi di un noto mercato di vintage a Roma. Contemporaneamente, ho incrementato la mia presenza nei più importanti mercatini dell’artigianato, facendomi conoscere con il nome Manipuh. Una volta finita l’avventura del “Creative Lab” di via Marruvio, ho portato avanti l’idea di un'associazione culturale che facesse da spazio contenitore a più menti creative e così è nato We Make. Per quattro anni la sede dell’associazione è stata di fronte a San Giovanni. Durante questi quattro anni ho conosciuto Sabrina e, quando l'associazione ha chiuso i battenti, è stato con lei che abbiamo deciso di portare avanti il progetto per un concept store dell’artigianato e di trasformare We Make in una vera e propria attività commerciale. Abbiamo trovato questo bellissimo spazio vicino piazza Re di Roma ed eccoci qui, più motivate che mai a far crescere la nostra impresa.